La procrastinazione è una di quelle abitudini che, prima o poi, colpisce tutti. Ma perché tendiamo a rimandare i compiti, anche quando sappiamo quanto sia importante completarli?
In questo articolo, esploreremo come la psicologia può aiutarti a comprendere e affrontare questo comportamento, e ti mostrerò quattro strategie chiave per combatterlo.
Cos’è la procrastinazione e perché la facciamo?
La procrastinazione è l’abitudine di rimandare attività o decisioni. Spesso si pensa che questo fenomeno sia legato solo a una scarsa gestione del tempo, ma in realtà è molto più profondo.
Procrastinare non riguarda solo la produttività, ma soprattutto il nostro stato emotivo.
Non si tratta solo di rimandare un compito, ma di come ci sentiamo dopo: frustrati, in colpa e stressati.
La vera domanda è: perché lo facciamo? La risposta, secondo la psicologia, sta nel modo in cui regoliamo le nostre emozioni.
Procrastiniamo non per mancanza di tempo, ma perché vogliamo evitare lo stress.
E ogni volta che procrastini, entri in un ciclo vizioso: più rimandi, più ti senti male, e più ti senti male, meno hai voglia di affrontare il compito.
Revenge Procrastination: Quando lo stress ci immobilizza
Un fenomeno molto comune è la “revenge procrastination”, ovvero il procrastinare per compensare una giornata stressante, per poi criticarti per aver procrastinato e stare più stressato di prima.
Potresti trovarti a rimandare anche le attività che ti piacciono, come suonare uno strumento o fare esercizio fisico. Anche se sulla carta sembrano piacevoli, il peso dello stress accumulato ti impedisce di godertele.
Pensaci: quante volte ti sei detto “Farò il bucato domani” o “Mando quell’email più tardi”? E quante volte ti sei ritrovato, alla fine della giornata, più stressato di prima? Ecco! Rimandi il bucato perché sei stressato, ma fare ciò “è sbagliato” quindi ti biasimi, e carichi altro stress che ti farà procrastinare sempre di più.
Questo accade perché la procrastinazione non è solo una questione di tempo, ma di regolazione emotiva.
Come rompere il ciclo della procrastinazione: 4 strategie chiave
La procrastinazione è una abitudine appresa, quindi è qualcosa che puoi cambiare. Ecco quattro strategie fondamentali per iniziare a farlo:
- Non identificarti come un procrastinatore
La procrastinazione non è un tratto della tua personalità, è un’abitudine. Dire “sono un procrastinatore” non fa che rinforzare il problema. Invece, riconosci che hai l’abitudine di procrastinare, ma che puoi cambiarla. - Identifica il tipo di procrastinazione
Non tutte le procrastinazioni sono uguali. Esistono due tipi principali di procrastinazione:
– Procrastinazione produttiva: Quando prendi una pausa consapevole per rigenerarti. In questo caso, ti senti rinfrescato e soddisfatto.
– Procrastinazione distruttiva: Può essere micro (pochi minuti persi qua e là) o macro (ore intere buttate). Questo tipo di procrastinazione ti lascia esausto, frustrato e insoddisfatto.
Quando procrastini, chiediti: “Sto facendo una pausa consapevole per rigenerarmi o sto solo rimandando per evitare lo stress?”. Distinguere tra questi due tipi di procrastinazione ti aiuterà a prendere decisioni più consapevoli. - Affronta lo stress alla radice
Spesso procrastiniamo perché siamo già stressati. Prima di affrontare un compito, verifica il tuo livello di stress e cerca di gestirlo. Piccoli compiti sospesi, come mandare un’email o fare il bucato, possono sembrare insormontabili quando hai lo zaino pieno di preoccupazioni più grandi, come problemi familiari, relazionali, lavorativi o economici. - Ricompense a breve termine vs a lungo termine
Il cervello tende a preferire ricompense immediate e facili, come guardare video sui social o scrollare TikTok, rispetto a quelle che richiedono tempo e impegno, come completare un progetto. Ma a lungo termine, queste ultime sono molto più soddisfacenti. Scegliere consapevolmente di concentrarti su attività che ti daranno una ricompensa duratura è un passo fondamentale per interrompere il ciclo della procrastinazione.
Procrastinazione e stress: come si collegano
Dal punto di vista psicologico, la procrastinazione è una dinamica di difesa. Quando rimandi, cerchi di evitare lo stress e le emozioni spiacevoli legate a un compito.
È come se il tuo cervello cercasse una via di fuga, optando per piccole ricompense immediate, come il comfort del divano o la distrazione del telefono.
In realtà, però, procrastinare alimenta solo lo stress. Alla fine della giornata, ti senti peggio di prima perché non hai raggiunto gli obiettivi prefissati, e questo porta ad ancora più stress e auto-critica.
Conclusioni: Prendere il controllo della tua procrastinazione
La chiave per battere la procrastinazione è riconoscere che non è solo una questione di gestione del tempo, ma di gestione emotiva. Migliorare la tua capacità di autoregolarti, e imparare a riconoscere i segnali dello stress, è il primo passo per cambiare questa abitudine.
Ricorda: procrastinare è un’abitudine appresa e, come tale, puoi modificarla con consapevolezza e pratica. Se desideri un percorso guidato su come interrompere questo ciclo, seguimi nel prossimo articolo o video su WiFi Psy!
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